L’installazione di un impianto di videosorveglianza, sia in ambito privato che aziendale, comporta obblighi ben precisi, sia dal punto di vista tecnico-normativo (DM 37/08) sia sotto il profilo della tutela della privacy, disciplinata dal GDPR (Regolamento UE 2016/679).
Se hai già installato delle telecamere, o stai pensando di farlo, è fondamentale capire quando serve la Dichiarazione di Conformità e come essere in regola con il trattamento dei dati raccolti.
La normativa di riferimento è il DM 37/2008, che regola l’installazione degli impianti negli edifici. Secondo questa legge, gli impianti di videosorveglianza:
In pratica, ogni impianto fisso alimentato da rete elettrica, installato in un’abitazione, condominio o attività commerciale, deve essere certificato.
Se invece parliamo di videocamere wireless plug&play, collegate solo tramite Wi-Fi e alimentate da presa senza modifiche all’impianto, la Di.Co. non è obbligatoria, ma restano comunque validi gli obblighi del GDPR.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) impone regole stringenti per chi installa sistemi di videosorveglianza, anche in ambito domestico, se le telecamere riprendono aree accessibili ad altre persone (es. strada, cortile condominiale, posto auto condiviso).
Il mancato rispetto di queste regole può comportare pesanti sanzioni amministrative, oltre all’invalidazione delle immagini ai fini legali o assicurativi.
La videosorveglianza in ambito condominiale richiede un doppio livello di attenzione:
Un installatore abilitato: