Come si certifica una canna fumaria: guida completa per privati e professionisti

La certificazione di una canna fumaria è uno degli aspetti più importanti per garantire sicurezza, efficienza e piena conformità normativa agli impianti termici domestici e professionali.
Indipendentemente che si tratti di una caldaia, di una stufa a pellet, di un caminetto o di un altro generatore, la canna fumaria deve rispettare standard tecnici precisi ed essere certificata da imprese abilitate secondo il DM 37/08.

In questo post viene spiegato in modo chiaro come si certifica una canna fumaria, quando è obbligatorio farlo e quali documenti devono essere rilasciati.

Cosa significa certificare una canna fumaria

Certificare una canna fumaria significa rilasciare la Dichiarazione di Conformità (Di.Co.), che attesta che il sistema di evacuazione fumi è stato installato o adeguato secondo le norme: DM 37/08, UNI 7129, UNI 10683, UNI EN 1443 e UNI EN 1856.
La certificazione conferma che il camino è sicuro, idoneo e compatibile con il tipo di apparecchio collegato.

Quando la certificazione è obbligatoria

La canna fumaria deve essere certificata nei seguenti casi:

  • installazione di una nuova canna fumaria
  • modifica, sostituzione o rifacimento
  • intubamento con tubazioni inox o PPS
  • risanamento o messa a norma di una canna esistente
  • installazione di un nuovo apparecchio che richiede adeguamenti
  • trasformazione da camino collettivo a sistema singolo

Se la canna fumaria è molto vecchia e non può essere certificata tramite Di.Co., un tecnico qualificato può redigere una Dichiarazione di Rispondenza (Di.Ri.).

Chi può certificare una canna fumaria

La certificazione può essere rilasciata solo da imprese abilitate ai sensi del DM 37/08, in particolare per le lettere C e G.
Il responsabile tecnico deve possedere i requisiti di legge.
Uno spazzacamino che non è impresa abilitata non può rilasciare una Dichiarazione di Conformità.

Cosa prevede la certificazione tecnica

1. Sopralluogo tecnico
Il tecnico verifica percorso, materiali, sezioni, lunghezze, curve, eventuali ostruzioni, distanze di sicurezza, sbocco in copertura e compatibilità con l’apparecchio.

2. Prova tiraggio e controlli
Quando necessario vengono eseguiti: controllo del tiraggio naturale, ispezione interna con boroscopio, verifica delle depressioni e delle condizioni strutturali.

3. Documentazione da produrre
Il tecnico deve consegnare: Dichiarazione di Conformità, allegati obbligatori DM 37/08, schema tecnico della canna fumaria, schede tecniche e marcatura CE dei componenti, libretto di uso e manutenzione se viene installata una canna nuova.

Quando una canna fumaria non può essere certificata

Una canna fumaria non è certificabile quando presenta materiali non idonei o privi di marcatura CE, sezioni errate, tiraggio insufficiente, curve eccessive, assenza di ispezioni, sbocco non conforme alle norme UNI o problemi strutturali che ne impediscono la sicurezza.

Perché la certificazione è fondamentale

Una canna fumaria non certificata può provocare incendio, rischi di intossicazione, sanzioni, rifiuto dell’assicurazione in caso di sinistro e problemi nella vendita o nella ristrutturazione di un immobile.
La certificazione tutela sia il proprietario sia il tecnico installatore.

Richiedi Informazioni

    Top