La messa a terra è un elemento fondamentale per la sicurezza degli impianti elettrici.
La sua certificazione serve a garantire che ogni dispersione di corrente venga condotta verso il terreno, evitando rischi di folgorazione o incendi.

Quando serve la certificazione della messa a terra?

La certificazione è obbligatoria:

  • Quando viene installato un nuovo impianto elettrico.
  • In caso di modifiche sostanziali all’impianto esistente.
  • In ambito lavorativo, secondo il D.Lgs. 81/08, ogni datore di lavoro deve disporre della verifica periodica dell’impianto di terra a tutela della salute dei lavoratori.
Chi può rilasciare la certificazione?

La dichiarazione di conformità della messa a terra può essere rilasciata esclusivamente da un’impresa abilitata ai sensi del DM 37/08, sezione impianti elettrici.
Deve essere redatta su apposita modulistica e accompagnata da allegati obbligatori come:

  • Schema dell’impianto
  • Relazione dei materiali utilizzati
  • Risultati delle misure di resistenza dell’impianto di terra
Come si certifica?
  1. Installazione o verifica dell’impianto da parte di un elettricista abilitato.
  2. Misurazione della resistenza di terra con appositi strumenti.
  3. Compilazione della dichiarazione di conformità (Di.Co.) completa di tutti gli allegati tecnici richiesti.
  4. In caso di impianti in aziende, invio del verbale all’INAIL o ad altro ente notificato.
Attenzione alla verifica periodica

Negli ambienti di lavoro, l’impianto di terra deve essere verificato ogni 2 o 5 anni, a seconda del rischio presente.
Il controllo deve essere eseguito da un organismo abilitato (es. ARPA, ASL, organismi notificati).

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