Vuoi affittare casa per brevi periodi, come su Airbnb o attraverso portali di case vacanze?
Prima di pubblicare l’annuncio, è fondamentale verificare se il tuo appartamento necessita di certificazioni specifiche.
Capire quali sono gli obblighi, come ottenere la certificazione e cosa rischi se non la richiedi è essenziale per evitare sanzioni e garantire la sicurezza dei tuoi ospiti.
Non tutti gli appartamenti dati in locazione turistica richiedono le stesse certificazioni. Tuttavia, in molte regioni italiane è obbligatorio dimostrare la conformità degli impianti e il rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Le verifiche più comuni riguardano:
Verificare questi aspetti prima di iniziare l’attività ti evita multe, contestazioni e soprattutto rischi per la sicurezza degli ospiti.
Oltre a rispettare la legge, avere le certificazioni aggiornate ti consente di offrire maggiore sicurezza e affidabilità ai tuoi ospiti. Gli alloggi certificati sono preferiti da piattaforme come Airbnb o Booking e riducono il rischio di recensioni negative dovute a problemi tecnici o di sicurezza. Inoltre, in caso di incidente, una corretta documentazione ti tutela da responsabilità civili o penali.
Ignorare gli obblighi può costare caro. Le sanzioni variano da 500 a 5.000 euro, ma il danno maggiore arriva in caso di incidente. Un guasto elettrico o una perdita di gas in un impianto non certificato può comportare gravi conseguenze legali. Inoltre, le assicurazioni possono rifiutare il risarcimento se l’immobile non è a norma.
Affittare un appartamento turistico è un’attività remunerativa, ma va gestita con attenzione. Le certificazioni non sono un formalismo, ma una garanzia di sicurezza e professionalità.
Affidati a un tecnico qualificato per verificare e certificare il tuo immobile: tuteli la tua attività e chi sceglie di soggiornare nella tua casa.