L’amianto è un materiale un tempo largamente utilizzato in edilizia per le sue proprietà isolanti, ma oggi riconosciuto come estremamente nocivo per la salute.
Quando le sue fibre vengono inalate, possono provocare gravi patologie come asbestosi, mesotelioma e cancro ai polmoni.
Dove si trova ancora oggi l’amianto?
Molti edifici realizzati fino agli anni ‘90 possono contenere amianto in:
- Coperture in eternit
- Canne fumarie e serbatoi
- Pavimentazioni in vinilamianto
- Coibentazioni e isolamenti termici
Perché è pericoloso?
L’amianto è pericoloso solo quando si deteriora o viene manomesso, liberando nell’aria fibre microscopiche invisibili e inalabili.
Il rischio aumenta in caso di:
- Lavori di ristrutturazione o demolizione
- Eventi atmosferici estremi (grandine, vento)
- Degrado naturale del materiale nel tempo
Come si effettua una bonifica dell’amianto?
La bonifica dell’amianto è un’operazione complessa che deve essere eseguita da ditte specializzate e autorizzate, secondo procedure stabilite dalla normativa (D.Lgs. 81/2008 e D.M. 06/09/1994).
Le fasi principali sono:
- Censimento e analisi del rischio: si individua il materiale contenente amianto e si valuta il suo stato.
- Notifica agli enti competenti (ASL, ARPA).
- Pianificazione dell’intervento: confinamento, incapsulamento o rimozione.
- Rimozione in sicurezza: utilizzo di DPI e tecniche a basso impatto di dispersione.
- Trasporto e smaltimento in discariche autorizzate.
- Certificazione di bonifica: rilasciata a fine lavori dalla ditta abilitata.
Perché è fondamentale che la bonifica sia certificata?
Una bonifica non certificata:
- Non ha valore legale in caso di controlli
- Espone i committenti a sanzioni amministrative e penali
- Non garantisce la sicurezza dell’ambiente e delle persone
La certificazione attesta che l’intervento è stato eseguito a norma di legge, da operatori abilitati e con corretto smaltimento del rifiuto pericoloso.